Capriata D'Orba
L'atmosfera di un borgo che ha incantato Olmi.
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L'area del comune di Capriata d'Orba comprende l'antica linea di confine
segnata dal corso dei fiumi che separava la marca Aleramica da quella
Obertenga; queste marche, insieme alla Arduinica, erano state create
dopo l'elezione di re Berengario II nel 950. Capriata d'Orba riuscì,
grazie a questa posizione dalla giurisdizione non sempre ben delineata,
a reggersi a lungo autonomamente con propri statuti.
Il XII secolo segna avvenimenti di grande rilievo per le sorti del
paese: dopo il governo dei marchesi del Bosco, diventa comune libero;
sempre preda delle tensioni tra Alessandria e Genova, si allea
alternativamente con l'una o con l'altra città, finché, occupata
definitivamente da Genova nel 1230, rimane sotto quel dominio per quasi
un secolo. Torneranno ancora gli Alessandrini e vi resteranno fino al
1412; poi, per dieci anni spadroneggeranno di nuovo i rappresentanti
della repubblica ligure. Nonostante gli anni tormentati è in questo
periodo che nascono le norme giuridiche dette gli "Statuti Comunali di
Capriata" che regoleranno la vita comunitaria del territorio per un
periodo lunghissimo.
Come leggiamo sulla lapide conservata in Municipio e che proviene
dall'antica "Porta Genovese", la costruzione della prima cinta di mura
fortificate di Capriata risale al 1272, ma di esse rimangono solo alcuni
resti della parte inferiore, integrata nel XVI-XVII secolo con fasce
orizzontali di ciottolame e mattoni.
Quadrilatero protettivo intorno al nucleo più antico del paese, il
tracciato delle mura è oggi frammentario a causa delle demolizioni
subite nel corso del XVII secolo da parte della popolazione che usava
quel materiale per altre costruzioni. Rimangono da ammirare una torre
cilindrica nel tratto occidentale e un balauardo a forma di pentagono
nel tratto orientale.
Il castello di "Castelvecchio" sorge, secondo antiche documentazioni nel
973 e viene smantellato nel 1227 per un accordo di pace; non è
collocabile a data precisa la sua riedificazione, ma è nota la sua
funzione di rocca dal XV al XVII secolo. Praticamente raso al suolo
dagli Spagnoli nel 1645, con il suo materiale fu costruito due secoli
più tardi il complesso dell'Ospedale dei SS. Gioachino e Giuseppe.
Visibili sono ancora una torre quadrangolare in mattoni (XII sec.) e un
tratto di mura in pietra che risale, apparentemente al X secolo.
La chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo, già citata in un
documento del 1204, non presenta oggi alcun aspetto della sua primitiva
costruzione romanica se non alcuni frammenti di lapidi. L'odierno
bellissimo luogo di culto che s'innalza sulla piazza Garibaldi data tra
il XV e il XVI secolo ma ulteriori trasformazioni e abbellimenti sono
del XVIII come l'altare maggiore e il campanile.
E' assolutamente necessaria una visita dettagliata alla parrocchiale per
assimilare la sua bellezza architettonica e per ammirare il suo interno.
Sempre in piazza Garibaldi sorge l'elegante Palazzo del Municipio,
eretto nel 1858 sul sedime del "Foro", il luogo dove si teneva un tempo
il mercato del bestiame
A questo punto consigliamo di continuare il giro turistico-artistico di
Capriata senza fretta per aver modo di soffermarsi un momento davanti ad
ogni edificio degno di interesse. Se ne affacciano alcuni su via
Mazzini, altri su via S. Antonio, ma praticamente ogni vicolo e
piazzetta del paese riserva piacevoli sorprese e ci riporta all'affascianante
passato di questa località.
Ricordiamo inoltre l'ex-Ospedale SS. Gioachino e Giuseppe, le
confraternite dell'Annunziata (S. Giuseppe) e della SS. Trinità (S.
Michele), la chiesa di S. Rocco e l'oratorio di S. Giovanni Battista,
l'ex-convento dei Minori Osservanti, la Villeggiatura Spinola, la
Masseria dell'Aureliana, la Villa Val Lemme e la Tenuta della Pedaggera.
Capriata vi invita a memorabili incontri per le più importanti
ricorrenze religiose; tra le altre: il Presepe Vivente, la notte di
Natale (la cui struggente atmosfera ha commosso anche il regista Ermanno
Olmi che vi ha ambientato un episodio del suo film sulla vita di Don
Orione) e la festa patronale di S. Pietro, il 29 giugno, per la cui
processione vengono confraternite da tutta la Liguria che sfilano
insieme ai loro tradizionali "Cristi".
Il Carnevale di Capriata è un'occasione di distensione e divertimento e
ricordiamo anche la Festa dei Lavoratori che si svolge in agosto e che
prevede sagre gastronomiche e balli.
Per gli sportivi, Capriata mette a disposizione campi da bocce, calcio,
tennis e tamburello.
Produzioni locali: le grandi estensioni a prato forniscono abbondanti
raccolti di fieno; la coltivazione a vigneto procura vini eccellenti tra
i quali il Gavi, il Cortese dell 'Alto Monferrato, il Barbera e il
Dolcetto d'Ovada. Tutta la produzione è contrassegnata con il marchio
D.O.C. |