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Castelletto d'Orba


Abbarbicato sulle pendici di una collina immerso in un rigoglioso bosco...

 



Situato a 200 metri di altezza sul livello del mare, si sviluppa su di una superficie di 1420 ettari ed ha una popolazione di circa 1850 abitanti
L’ abitato è abbarbicato sulle pendici di una collina, quasi a fondovalle, dove scorre un affluente di destra del torrente Orba; il tutto immerso in un rigoglioso bosco.


Il vecchio borgo

Castelletto d’Orba, il nome deriva dal diminutivo del lat. Castrum="luogo fortificato", antico borgo dell’Alto Monferrato, si rivela all’improvviso dietro una collina boscosa, con gli edifici aggrappati al castello che domina dall’alto vicoli ripidi e stretti tra case aguzze, che delimitano silenziosamente un antico concentrico medioevale.

 

Il centro storico di Castelletto d'Orba è caratterizzato da viuzze strette che si inerpicano sulla collina attorno al Castello ed è meta di un turismo amante di bellezze paesaggistiche e storiche in quanto al suo interno si trovano numerose testimonianze del passato con case e portali ultracentenari.

 

 

E' un centro di 1870 abitanti, a 300 m s.l.m., ed ha una superficie di 1640 ettari.
Il centro storico, si inerpica sulla collina attorno al castello, ha goduto di recente di un profondo riassetto delle infrastrutture che lo ha reso meta preferita per un turismo amante delle bellezze paesaggistiche e storiche.


Ai piedi del castello


Il territorio comunale, favorito dal clima temperato dalle brezze marine, è una realtà agricola legata quasi esclusivamente alla coltura delle uve bianche e rosse ed alla produzione di importanti e rinomate tipologie di vino a DOC della zona dell'Alto Monferrato.
Di rilevante importanza sono nel territorio di Castelletto d'Orba le sorgenti di acque medicamentose scoperte verso la metà del settecento da un medico, Gian Battista Barberis e da un farmacista, Giulio Bava che, studiando le acque solforose, le indicano come adatte per la cura delle malattie croniche dello stomaco, dei calcoli renali, dei reumatismi, delle malattie della pelle, dei polmoni, dell'asma, ecc.
Oggi le sorgenti sono meta di turisti che con una piacevole e salutare passeggiata a piedi o in bicicletta, possono toccare le numerose sorgenti dove rinfrescarsi, dissetarsi e riposare al fresco degli Ieri e al rumore dell'acqua che sgorga trasparente e pura.
Tra le sorgenti di acque curative di Castelletto d' Orba ricordiamo quella di Lavagello, che è la più antica e nota, grazie anche alla presenza del complesso sportivo - ricreativo che ne è omonimo.
Altre sorgenti sono: Cannone, Sovrana, Molino Albedosa, la cui acqua ha un accentuato odore solforoso ed un sapore salino, infine Feja, nelle cui vicinanze è ubicata un'azienda che da molti anni imbottiglia l'acqua minerale, assai richiesta sulle tavole più pregiate nonchè su quelle casalinghe.

Crebini Cazzuli panorama

La Storia
Terra di confine e nei secoli passati oggetto di conquiste, Castelletto è uno dei borghi più antichi della valle dell'Orba. Il primo nucleo si è insediato nella località della Castelvero, antica fortificazione romana; la prima chiesa, S. Innocenzo, pare sia stata edificata tra il 314 e il 342 sui resti di un tempio pagano. Nel secolo IX fu eretto un castello di ridotte dimensioni ad opera dei Marchesi Obertenghi di Parodi.
Verso la metà del secolo XIII il Marchese del Monferrato fece costruire l'attuale Castello, dove nel 1488 dimorò Santa Caterina da Genova, successivamente ricostruito intorno al secolo XVII.
Castelletto era circondato da una cinta muraria con tre porte. Una seconda cinta muraria cingeva un'area adiacente al Castello maggiormente fortificata, il cosiddetto Ricetto.
Dopo Aleramo, signore del Monferrato, famiglie nobiliari (i Doria, i Trotti, gli Spinola, gli Adorno) si contesero i confini del suo feudo e lo arricchirono con Pievi, affreschi, argenterie ed opere d’arte.
Le vicende storiche dell'abitato si riflettono nello stemma del Comune, dove campeggiano l'antica arma del Monferrato, a cui il paese un tempo appartenne politicamente ed amministrativamente e di cui ancora oggi fa parte geografica mente; la Croce rossa in campo d'argento delle Crociate, a cui i Castellettesi parteciparono numerosi, così come alla battaglia di Lepanto, di dove riportarono trofei e bandiere; ed infine l'arma dogale degli Adorno genovesi, feudatari e Signori di Castelletto per circa quattro secoli, sì da essere, in antico, il paese dominato Castelletto-Adorno. Nel 1708 con la pace di Vienna divenne territorio Sabaudo.

 Durante il dominio napoleonico Castelletto d'Orba venne a far parte della Provincia di Novi Ligure. Nel 1859 la Provincia di Novi Ligure fu abolita e il paese fu aggregato alla Provincia di Alessandria.
Lo sviluppo del paese avvenne principalmente attorno al Castello e lungo le valli dei torrenti Arbaria e Albedosa.


Dipinto sulla facciata di una casa nella vecchia Castelletto
 
Il Castello colpisce per l'imponenza della sua massiccia struttura quadrangolare, accentuata dalla posizione dell'edificio che domina l'intera località. La sua fondazione, forse anteriore all'anno Mille, sarebbe avvenuta per mano. di Aleramo, marchese del Monferrato. L'attuale costruzione risale comunque al XIII secolo.
Caratteristica architettonica sono i tipici elementi del gotico piemontese, come le numerose bifore con colonnine ed archi di marmo sormontate dai caratteristici "occhi di bue" e da una coronatura di merli ghibellini.
Il castello fu di proprietà dei Marchesi di Monferrato fino al secolo XIV, passando poi, fino al XVII secolo, alla famiglia genovese degli Adorno.


Il castello

Castelletto d'Orba ha inoltre quattordici chiese e tre parrocchie: San Antonio e San Lorenzo nelle due piazze principali del paese, la seconda risalente al periodo medioevale sebbene completamente rifatta nel '700 e San Francesco nella frazione Crebini Cazzuli.


Parrocchiale di San Lorenzo

Le altre chiese (Santa Caterina, San Bernardo, Sant'Anna, Santa Maria delle Grazie, Santo Stefano, Sant'Agata, Santa Maria Assunta, Santa Maria Ausiliatrice e San Rocco) sono collocate nel resto del territorio comunale.
Di notevole importanza storico-artistica è la duecentesca chiesa pievana di Sant'lnnocenzo nei pressi del cimitero comunale, perfettamente conservata nelle sue originali fattezze romaniche, con interno decorato da affreschi (1300-1400).


Chiesa di Sant' Agata

La Pieve e le Chiese di San Lorenzo e Sant' Agata sono filiazioni della ben nota Abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte: un legame che dura dal 1162. Nella parte alta del centro storico si erge la Torre Buzzi costruita in stile tardo gotico, agli inizi del '900, nel luogo dove alcuni storici ipotizzano fosse situato il primo castello di origine Obertenga, fatto poi abbattere nel XVI secolo.

 

 
 Val d'Orba (presentazione)

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 Elidio 2003 Updated  05-05-17