Il vitigno e l'uva Cortese.
Ampelografia









Vite e uva Cortese








Vigne di Cortese








Germoglio







Germoglio alla fioritura









Grappolo maturo


                              

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      Il primo esauriente trattato di ampelografia è quello di Demaria e Leardi;
per dovere storico riportiamo integralmente la parte che riguarda il vitigno Cortese, unitamente al testo attualmente in vigore, che è stato redatto nel 1960 dai professori Dalmasso, Ricci e Dell'Olio.
Da allora, poco o nulla è cambiato dal punto di vista ampelografico mentre numerosi ed approfonditi studi da parte delle sezioni specialistiche delle Università di Torino e Piacenza hanno contribuito al miglioramento genetico, alla selezione del materiale da propagazione ed alla identificazione di precise esigenze nutrizionali, in modo da ottimalizzare anche le concimazioni.
Dunque nel 1870, Demaria e Leardi così descrivono il Cortese: "E il vitigno ad uve bianche più estesamente coltivato nella provincia di Alessandria; vi è indigeno, da lungo tempo conosciuto e coltivato alla rinfusa e misto ad altri vitigni. Oltre alla robustezza e fecondità sua , lo rende pregevole la bontà e la squisitezza del suo prodotto, che certamente è tale da raccomandarlo alla diligenza ed all'attenzione dei viticoltori.
Ha natura rustica e vigorosa, caccia molto, produce frutto a partire dal quarto anno ed, al quinto, è ferace assai e conserva la sua feracità quanto d'ordinario gli altri vitigni. Ama esposizioni soleggiate e di mezzogiorno, lo si trova coltivato e prospera sia in terreni calcarei, sia in argillosi e misti, come in terreni tufacei, resiste bene ai geli invernali e generalmente è poco danneggiato dalla crittogama.

Sarmenti: di colore cannella rossigno, striato, più scuro ai nodi robusti e rigogliosi, con internodi mediani, nodi prominenti e grossi; midollo medio, viticci  legnosi. Aderiscono fermamente al vecchio e resistono assai bene ai geli invernali.

Gemma: grossa, tumida, conica, lanugginosa alla cima e con squama alla base di color castano scuro. Si schiude in epoca media ed il fiore resiste bene alle piogge e nebbie ed ai venti primaverili e non è danneggiata dal melume.

Foglia: grande, allungata, con cinque lobi d'ordinario ben distinti, i seni superiori profondi ed i lobi inferiori che si accavalcano al peziolo.. E' spessa, liscia alla pagina superiore, glabra, ma con peli su quel la inferiore. Ha colore verde vivo che poi si copre di macchie giallastre e ferrugginose, nervature poco sa-lenti, ben indicata anche la sotto nervatura, biancastra alla pagina inferiore, il pezziolo mediano, verde con tinta rossiccia.


Frutto:     matura sul principio dell'epoca me­dia. Il
grappolo d'ordinario è voluminoso, di forma conica o che ad essa si accosta, lungo assai, coi racemoli distinti e grossi, col racemo erbaceo, di color verde pallido, alquanto lungo, ed alle volte con viticcio sporgente dal nodo. Gli acini sono spargoli, ma agglomerati e densi, rotondi, con 16 mm. circa di diame­tro, ma alquanto disuguali; aderiscono poco al racemo ed hanno color dorato con fondo verde chiarissimo e tinta fulva nella parte esposta ai raggi solari. Il fiocine è sottile, trasparente, pochissimo pruinoso; la polpa succosa, leggermente croccante, con due o tre vinaccioli. L uva ha sapore semplice, delicato, fino non senza sale: è salubre come mangereccia. Resiste poco alla pioggia ed all'umidità autunnale, e si conserva poco anche dopo staccata dalla pianta. E ricca di mosto e se ne ottiene un vino fruttato, sottile ed asciutto, mediamente alcolico, conservabile. Se ne possono anche fare pregevoli spumanti. Qualche volta, taluni lo mescolano con altre uve, particolarmente con la Malvasia e col Mosca-to". Passiamo ora all'ampelografia secondo Dalmasso, Ricci, Dell'Olio. La descrizione è stata fatta su di un clone di Cortese situato in comune di Gavi ed i dati erano stati controlla-ti con un altro clone coltivato nel comune di Melazzo (AL) e con altri della provincia di Alessandra ed Asti.

Germoglio di 10-20 cm. Apice: medio, lanugginoso, verde biancastro, con riflessi bronzei e sfumature agli orli. Foglioline apicali: leggero   tomento aracnoideo, di colore verde giallognolo chiaro con sfumature rossastre, con l’apice dei dentelli color giallo/dorato. Asse del germoglio: ricurvo. Nell’insieme il germoglio si presenta di colore verde chiaro con riflessi bronzati più accentuati verso la punta..
Germoglio alla fioritura. Apice: espanso, lanuginoso, di colore verde-biancastro. Foglioline apicali: spiegate, cotonose, con tomento più fitto nella pagina inferiore, di colore verde/biancastro chiaro. Foglioline basali: spiegate con tomento aracnoideo più fitto nella pagina inferiore di colore verde con riflessi giallo/dorati superiormente, più chiaro inferiormente. Asse del germoglio: a pastorale.

Tralcio erbaceo: a sezione ellittica, con contorno un po' angoloso con tomento aracnoideo diffuso, di color verde con striature vinose dalla parte del sole.

Viticci: bifidi  o    trifidi,    formula: 0/1/2/0/1/2/0

Infiorescenza: lunghezza da 18 a 24 centimetri.

Fiore:    corolla verde chiaro, giallognola verso l'apice, apertura normale a cappuccio, stami da 5 a 8, raramente 4, fiori morfologica-mente normali, uniformi, autofertili.

Foglia:    di grandezza più che media, pentagonale, pentalobata, seno peziolare chiuso, con bordi sovrapposti, seni laterali superiori chiusi con bordi sovrapposti; seni inferiori a lira, chiusi; pagina superiore glabra verde cupo, con nervature di colore verde chiaro (talvolta con qualche sfumatura rosea al punto peziolare) pagina inferiore con tomento aracnoideo molto rado, di color verde chiaro con nervature dello stesso colore; lembo di medio spessore, un po' ondulato; denti irregolari, convessi da un lato e concavi dall'altro, a base larga, ben pronunciati. Picciolo: di lunghezza media e di grossezza più che media con tomento aracnoideo molto rado, di color verde chiaro con leggere sfumature vinose.

Colorazione autunnale delle foglie: verde/giallo/oro.

Grappolo a maturità industriale: grandezza più che media, piuttosto spargolo, conico/piramidale, con una o due ali, lunghezza di circa 20/25 cm.; peduncolo ben visibile, semi-legnoso (fino alla prima ramificazione), pedi­ce I li di media lunghezza, di color verde chiaro; cercine evidente, verde; pennello medio di color giallo/dorato chiaro. Acino: medio o più che medio leggermente ellissoide, con sezione trasversale circolare; buccia di media consistenza, non molto pruinosa, di color giallo/dorato dalla parte del sole, verde/giallognolo nella parte all'ombra; ombelico persistente e prominente; polpa succosa di sapore semplice, caratteristica, gradevole; separazione dell'acino da] pedicello facile. Vinaccioli: da 2 a 4, piriformi, con becco sottile di  grandezza media.

Tralcio legnoso: robusto ma un pò fragile, con sezione ellittica un po' appiattita; superficie liscia non pruinosa; corteccia bene aderente, di color grigio cinereo punteggiato, internodi di lunghezza media (10/12 cm.), nodi globosi; gemme coniche abbastanza sporgenti; cercine peziolare largo; midollo piuttosto abbondante.

Fenologia. Condizioni di osservazione: il clone studiato è in comune di Gavi.

a)    ubicazione: Longitudine: 3°39' - Latitudine; 44°41 - Altitudine: 180/200 m. s.l.m.. - Orientamento: Ovest - Appezzamento: collinare, con venti/5% di pendenza-
Terreno: di medio impasto tendente all'argilloso - Portinnesto: Berlandieri X Riparia Teleki 5 BB -Età: 6 anni - Sistema di allevamento; di meda espansione a filari - Forma di potatura; tipo Guyot.

   b)  caratteristiche climatiche:Temperature medie          mensili (c°)
   Gen.    Feb.  Mar.  Apr.  Mag.  Giu.   Lug.   Ago.  Sett.  Ott.  Nov.   Dic. 
   1
,8     3,0    5,8      8,9   15,3    20,0   22,4    21,7  17,4    12,6   8,4    2,7

(Valori forniti dall'Osservatono Meteorologico di     Gavi) Medie precipitazioni mensili (mm.)
Gen.   Feb.   Mar.   Apr.  Mag.  Giu.  Lug   Ago.  Sett. Ott.  Nov. Dic.
51      50      53      84      85       78     68       60     42     76     89    27            

c)   fenomeni vegetativi: 
Germogliamento: medio (seconda metà di aprile).
Fioritura: media (verso la metà di giugno). Invaiatura: media (verso la metà di agosto). 
Maturazione: di 2a epoca (verso la metà di settembre).
Caduta delle foglie: normale (la quindicina di novembre).

Caratteristiche e attitudini colturali
.
Vigoria:   notevole.
Produzione: normalmente abbondante e costante. Posizione del 1° germoglio fruttifero: 1ma gemma. Numero medio di infiorescenze per germoglio: 2. Fertilità delle femminelle: saltuaria trascurabile. Resistenza alle malattie e altre avversità: normale per quella parassita soffre relativamente meno di altri vitigni le gelate però ama esposizioni soleggiate: L'uva non resiste molto al le piogge autunnali. Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto: buono particolarmente preferiti "Berlandien X Riparia 420 A", "Kober 5 BB" e "Rup


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